AAA SCHIAVI CERCANSI

Ci sono lavori che non si possono definire tali. Ad esempio, non è un impiego scrivere articoli di 300 parole per 70 centesimi al pezzo. Quello, al massimo, è volontariato, ma c’è anche chi, pcorso-di-giornalismoiù propriamente, la chiamerebbe schiavitù.

Eppure ci sono realtà che cercano redattori a quel prezzo. Settanta centesimi è il valore che una testata offre in cambio  di  disponibilità a partire dalla mattina presto, volontà, motivazione, voglia di imparare e passione. Il percorso di studi e la conoscenza dell’inglese sono un optional: si sa che formazione e specializzazione costano più di pochi centesimi.

E’ comunque possibile che la ricerca dia i suoi frutti: spesso chi sogna di fare il giornalista è disposto a farlo gratis. Questi appassionati per la scrittura però dovrebbero posare la penna e prendere la calcolatrice. Un collega lo ha fatto: 70 centesimi per ogni articolo di 300 parole significa un compenso di 0,0023 euro a parola. Per mettere insieme uno stipendio di più o meno 1000 euro  bisognerebbe scrivere 428.571,489 parole al mese. Un romanzo ( non un giornale!) di circa 300 pagine contiene più o meno 120 mila parole. Per arrivare alla fine del mese, l’improvvido giornalista dovrebbe lavorare a cottimo per mettere insieme circa tre romanzi e mezzo. Tutto questo presupponendo che si tratti solo di scrivere in buon italiano testi già compilati: le spese del telefono e degli spostamenti in macchina non sono contemplati.

La proposta è apparsa su internet qualche tempo fa e ha fatto il giro delle redazioni: qualcuno ha pensato ad una bufala, qualcun altro ne è ancora convinto ed è per questo che non si è stupito del silenzio dei sindacati della categoria che spesso lasciano passare sotto silenzio o sotto la sigla di equo compenso salari da fame e collaborazioni fasulle. Da un paio di giorni, però, la proposta è stata eliminata. Il dubbio che il giornalismo sia considerato un hobby però resta.

P.S. Questo testo è di 317 parole ma probabilmente avrebbero arrotondato a 300 scena aumentare di qualche  millesimo il compenso.

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